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Ci mettono in scatola

  • Paola Maffia
  • 1 mag 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 30 ott 2023

"Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che lo si salerà?"


Non ho mai pensato a me stessa in termini culinari e, considerate le mie scarse prestazioni in cucina, nonché un'innaturale avversione per i fornelli, mai avrei immaginato di poter accostare me stessa ad un ingrediente qualsiasi, men che meno al sale.


Se avessi letto il testo in questione con la stessa superficialità e lo stesso disinteresse con cui cerco di eseguire le ricette di famiglia, non avrei mai notato il paradosso in esso contenuto.


Davvero il sale, l'ingrediente più longevo della cucina può diventare insipido?

Davvero Gesù intendeva far credere ai suoi discepoli che il sale può perdere le sue proprietà?

Ovviamente no. Il sale non può perdere la sua capacità intrinseca di donare sapore, a meno che non lo si lasci volutamente nella scatola, inutilizzato.


Allo stesso modo, il credente, sebbene non possa perdere la sua natura di figlio, se viene rinchiuso in una scatola, ovvero schiacciato, demotivato o messo da parte, allora non sarà più in grado di portare frutto e di colorare la vita di chi lo circonda.


La Bibbia ci narra di regnanti potenti che hanno sempre cercato di spogliare i loro sudditi, (in particolare quelli appartenenti ai popoli ad essi assoggettati), della loro essenza, imponendo loro, con le buone o con le cattive, di allinearsi ad una mentalità e a dei valori, contrari a quelli con cui erano cresciuti.


La maggioranza si adeguò ma ben diversamente reagirono gli uomini di Dio. Essi non permisero nemmeno ai leader più potenti del momento di snaturarli e di privarli di quell'essenza unica, invisibile, ma assolutamente percepibile, che cambia la vita di chi la possiede e di chi la riceve. Un'essenza piccola come un granello di sale, ma in grado di insaporire tutto ciò con cui entra in contatto.


Fu il caso di Daniele e dei suoi amici, i quali ebbero l'ardire di contravvenire ai decreti del temibile Nabucodonosor, pur rimanendo leali al re e servendolo con onestà.

Fu anche il caso di Giuseppe, che da schiavo fu nominato viceré ed ebbe l'onore di governare con autorità il Regno d'Egitto, secondo solo al faraone, rimanendo, tuttavia, fedele al suo Dio.


Questi uomini non persero tempo a lamentarsi dell'oppressore, né si piansero addosso, nonostante le angherie subite e le difficoltà incontrate ma, al momento opportuno, dopo tanto aspettare, quando interpellati, agirono e riuscirono a portare frutto ovunque fossero stati mandati.


L''uomo di Dio è il sale della terra: il sale non può perdere la sua sapidità e nemmeno scalpita battendo i pugni sulle pareti della scatola in cui è rinchiuso. Il sale aspetta. Aspetta il momento giusto per donare sapore ad un mondo oppresso che, da sempre, ha voluto rinunciare al buon gusto.


Paola M.


8 commentaires


Ire
Ire
31 oct. 2023

Bellissima!!♥️♥️

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paolamaf4
31 oct. 2023
En réponse à

💖💖🙏🏻🙏🏻

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samuele di ruocco
samuele di ruocco
30 oct. 2023

Grazie mille per la riflessione ☺️

Dio ti benedica tantissimo 🙏🏻

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paolamaf4
31 oct. 2023
En réponse à

Grazie a te , Samuele. Benedizioni anche a te 🙏🏻

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Petronella Giuseppe
Petronella Giuseppe
30 oct. 2023

Molto interessante, anche i riferimenti biblici sono importanti

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paolamaf4
30 oct. 2023
En réponse à

☺️☺️🙌

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sma67
30 oct. 2023

Grazie per il messaggio che mi ha fatto riflettrre !

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paolamaf4
30 oct. 2023
En réponse à

Sono contenta ti sia piaciuto ☺️

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