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Tony non sa

  • paolamaf4
  • 7 set 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

“Poi Gesù con i suoi discepoli se ne andò per le borgate di Cesarea di Filippo; e lungo il cammino interrogò i suoi discepoli, dicendo loro: “Chi dice la gente che io sia?”

***


Con il suo solito fare arrogante, Tony mi si avvicinò dicendo: “Voi credete in un Dio che non è mai esistito!”. Lo osservai con attenzione: lo sguardo canzonatorio, sfidante, tipico di chi vuole ferirti o istigare una reazione. Provai una grande pena per lui e non risposi. “Ho letto un libro molto interessante che spiega chiaramente come Gesù sia solo un mito, perché né i Vangeli né i testimoni dei fatti narrati sono attendibili. Inoltre non esistono fonti extrabibliche che confermino l’esistenza di un uomo chiamato Gesù. Siete dei poveri illusi”



Avrei voluto spiegargli in maniera altrettanto diretta, come si sbagliasse; avrei voluto elencargli le ragioni per cui, con molta probabilità, le sue fonti fossero a dir poco dubbie, ma mi resi conto del fatto che Tony non avrebbe nemmeno ascoltato le mie parole. Certi soggetti, infatti, non prestano attenzione alle spiegazioni altrui; il loro intento è solo quello di avere ragione, o, per lo meno, di averne l’illusione. Per certi versi, Tony, nella sua profonda ignoranza, confermava la Parola di Dio, che lui tanto derideva: “La predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono”, e lui ne era la prova.


***


Essi però risposero: “Alcuni Giovanni Battista …”


***


Tony non sa, che negare l’esistenza storica di Gesù, significa trascurare le molte testimonianze extrabibliche a Lui contemporanee, scritte da memorialisti anticristiani che non avevano certo l’interesse di decantarne le gesta.


Mi riferisco, per esempio, a Tacito, che nei suoi “Annali”, scritti troppo poco dopo la morte di Cristo per poterne fare un mito, definisce Gesù il fondatore di una setta, scatenatasi non solo in Giudea ma anche a Roma.


Penso ad esempio alle lettere che Plinio il Giovane scrive a Traiano, in cui vengono esposte le perplessità del primo sui cristiani, a cui viene imposto di rinnegare Cristo. Documenti, anche questi ultimi, troppo vicini all’esistenza di Gesù per poterne fare una figura leggendaria.


Ricordo altresì Giuseppe Flavio, anch’egli quasi contemporaneo di Gesù, che, nelle sue “Antichità giudaiche”, fa più volte riferimento a Cristo e ai Suoi seguaci. 


Tony non sa, che per criticare bisogna conoscere e per conoscere bisogna aver letto molto più di un libro.


***


… Altri Elia…


***


Tony non sa, che , poiché gli studiosi concordano nel datare i Vangeli al più tardi fra il 70 e il I secolo DC, essi sono molto più affidabili di quanto non si voglia far credere: troppo poco tempo, infatti, li separa dai fatti narrati, il che esclude l’ipotesi che questi ultimi siano stati inventati.

Molti dei testimoni oculari, fra cui gli oppositori di Cristo, erano ancora in vita quando il Vangelo di Marco circolava. Costoro avrebbero potuto smentirne la narrazione, se essa fosse stata ritenuta fasulla, eppure nulla di ciò è mai successo.


***


…E altri, uno dei profeti antichi che è resuscitato…


***


Tony non sa, che definire “ poco credibili” i testimoni dei fatti narrati, non ha alcun fondamento logico, visto che si trattava di soggetti disinteressati , sani di mente e perfettamente inseriti nella società ebraica del periodo. Tutti dimenticano che i seguaci di Gesù venivano barbaramente perseguitati, torturati e uccisi. Chi morirebbe per una menzogna? Non sarebbe stato più facile per costoro rinnegarlo, come aveva fatto in un primo momento Pietro?


***


… Ed Egli disse loro: “E voi, chi dite che io sia?”


***


Io non ho vissuto all’epoca dei fatti.

 

Non ero là quando Gesù apriva gli occhi ai ciechi; mi è bastato vedere come li ha aperti a me.

 

Non ero là ad ascoltare i Suoi insegnamenti, e non conosco nemmeno il suono della Sua voce di uomo; mi è bastato udire le parole che mi ha scolpito nel cuore, parole capaci di dividermi a metà.

 

Non ho visto il segno dei suoi chiodi; mi è bastato comprenderli attraverso il segno dei miei.

 

Non ho visto il Suo sangue; mi basta il sollievo che provo quando ho la certezza che esso è stato versato per me.

 

Non ho visto la tomba vuota; mi basta percepire la Sua presenza, e ho certezza che Lui è vivo

 

 

Ho visto la Sua fedeltà, tutte le volte in cui io, invece, Gli sono stata infedele; ho ottenuto le Sue risposte anche quando non avevo la forza di fargli le domande; ho sentito le Sue braccia tirarmi fuori dal fango anche quando non volevo più tornare a casa; ho assaporato il Suo amore quando sapevo di meritare solo odio, e ho ricevuto la Sua pace quando volevo solo la guerra.


Comprendo il rimorso che provò Pietro, perché è anche il mio, comprendo il senso di inadeguatezza provato da Mosè, perché è anche il mio. Comprendo lo scetticismo di Tommaso, perché in passato è stato anche il mio, mentre ora posso serenamente dire, come fece lui: “Signor mio, Dio mio”.

 

Ora rivolgo a voi, cari lettori, la stessa domanda: voi, chi dite che Lui sia?





Paola Maffia

2 Comments


Filomena Lamacchia
Filomena Lamacchia
Sep 11, 2024

Articolo davvero avvincente. Grazie per aver condiviso alcune delle evidenze storiche dell’esistenza di Gesù, che sono utili per fronteggiare l’incredulità di molti scettici, agnostici, ecc. Dio ti benedica, Paola!

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paolamaf4
Sep 13, 2024
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Grazie a te, Filomena, per l’ apprezzamento. Un grande abbraccio 🤗

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