Amicizia o convenienza?
- Paola Maffia
- 8 apr 2023
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 2 feb 2024
Giada non si capacitava: qual era stata la causa di questo improvviso cambiamento?
In quanto membro uscente del Comitato di chiesa, quel sabato, prima di correre dall'amica com'era solita fare da ormai tre anni, si era affrettata a terminare al meglio tutte le innumerevoli mansioni che le erano state affidate. Un po' troppe per i suoi gusti! Ma, si sa, alcune chiese sono più attente ad ampliare i propri programmi che a badare alle cose dello Spirito.
Soddisfatta del lavoro svolto, entrò a casa dell'amica, con la quale non vedeva l'ora di trascorrere il sabato. I pranzi e i pomeriggi a casa di Esmeralda erano diventati la sua isola felice e Giada aveva finalmente trovato "l'amico più affezionato di un fratello" di cui parlava il libro dei Proverbi.
O, per lo meno, questo era ciò che aveva sempre creduto.
Le due amiche erano diventate inseparabili. Si sentivano spesso in settimana; talvolta, quando gli impegni di lavoro lo permettevano, si incontravano per due chiacchiere veloci, e molto sovente facevano in modo di vedersi anche la domenica, con i rispettivi mariti. Il sabato, poi, era diventato il giorno prediletto della settimana. Esmeralda aveva il dono dell'accoglienza ed era un'ottima cuoca; era spiritosa ed accudente ed i pranzi del sabato a casa sua (pranzi che si prolungavano fino al tramonto perché i "Resta qui con noi fino a stasera che chiacchieriamo un po', tanto che ci fai da sola a casa?" di Esmeralda, erano sempre molto convincenti) divennero, per Giada, un balsamo rigenerante e sarebbero rimasti tali nei suoi ricordi e nel suo cuore per molto tempo. Dal canto suo, sebbene non avesse le stesse doti domestiche dell'amica, Giada cercava di ricambiare l'affetto in molti modi. Aveva il dono dell'ascolto ed era una buona consigliera. Conosceva le difficoltà familiari di Esmeralda ed era sempre pronta a darle una mano in ogni difficoltà, assistendola anche in situazioni personali molto delicate e complicate. Era diventata per lei un appoggio indispensabile, senza il quale Esmeralda non avrebbe saputo come fare. O, per lo meno, era ciò che le ripeteva continuamente.
Ma quel giorno, in corrispondenza dello scadere delle nomine di chiesa che avrebbe permesso a Giada, in quanto membro uscente, di poter dedicare ancora più tempo all'amica, qualcosa sarebbe cambiato.
Tempo addietro Esmeralda le aveva detto: "Facciamo un patto: se mai tra noi ci sarà qualche fraintendimento, promettiamoci che chiariremo le cose subito, per evitare di rovinare questa bella amicizia". E invece ...
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Gesù aveva capito tutto, prima ancora che l'amico, scelto assieme ad altri undici, lo consegnasse con un bacio agli assassini.
Aveva capito tutto, anche quando l'amico, credendo di non essere visto, sottraeva i soldi dalla borsa dei denari che Egli gli aveva detto di custodire.
Aveva capito tutto, prima ancora che l'amico intingesse, con Lui, la mano nel piatto.
Eppure, essendo uno dei dodici, Giuda aveva visto più volte il Maestro in azione; aveva assistito alle Sue guarigioni, alla potenza delle Sue parole, all'intensità del Suo sguardo, alla purezza del Suo essere.
Con Lui aveva mangiato, con Lui aveva attraversato villaggi, strade impolverate, luoghi solitari e impervi.
Ma Gesù aveva capito tutto.
" Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il calcagno"
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Quel sabato l'atmosfera era diversa. Giada se ne accorse subito guardando Esmeralda negli occhi, ma non riuscì a dare un nome a ciò che leggeva nello sguardo malizioso dell'amica, sguardo che non aveva mai notato in lei prima di quel momento.
Da qualche tempo, ai pranzi del sabato, si era aggiunta una nuova conoscenza, anch'essa membro della stessa chiesa; una tal Violeta, (sì, Violeta, con una "t" sola, nome abbastanza comune, nel paese da cui proveniva), che tutti chiamavano Vio. A Giada non era mai piaciuta granché.
La insospettiva il suo tono di voce, cantilenante, quasi ipnotico, che diventava ancor più mesmerizzante quando Vio si rivolgeva ad Esmeralda.
La insospettiva anche quell'atteggiarsi a vittima di tutto e tutti, per attirare l'attenzione e impietosire gli altri, nonché un fastidioso atteggiamento da gatta morta che Vio adottava soprattutto con gli uomini, anche quelli sposati. Tuttavia, poiché era diventata amica di Esmeralda, Giada aveva messo da parte le sue reticenze e se l'era fatta piacere a forza, cercando di includerla e di aiutarla nel momento del bisogno. Eccome se l'aveva aiutata!
Ma, quel sabato, c'era qualcosa di diverso. O forse era sempre stato così e lei non lo aveva mai intuito. Le battutine taglienti di Violeta nei confronti di Giada, seguite dalle risate di scherno della padrona di casa, nonché le occhiate complici che le due si scambiavano, credendo che Giada fosse troppo ingenua per accorgersene, la fecero sentire, per la prima volta, un' ospite indesiderata a casa di Esmeralda.
" Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il calcagno"
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Gesù aveva capito tutto. L'invidia degli esponenti del potere costituito aveva trovato terreno fertile nell'ingordigia del traditore.
" Quello che devi fare, fallo al più presto"
I religiosi che Lo volevano uccidere trovarono il candidato perfetto nella sete di denaro di uno dei dodici .
" Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il calcagno"
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Dopo quel pomeriggio il telefono di Giada smise di squillare e le sue telefonate non ricevettero mai risposta. Nemmeno venne più invitata a casa di Esmeralda. Il suo posto fu ceduto ad un nuovo membro del Comitato, appena rieletto, a cui Giada, in qualità di coordinatrice uscente dopo un mandato triennale, aveva volentieri lasciato il posto.
" Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il calcagno"
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Gesù aveva capito tutto. Prima ancora che il traditore arrivasse accompagnato da uomini armati.
Aveva capito tutto. Agonizzante, al frantoio, sapeva che con il prezzo del Suo Sangue avrebbe liberato le moltitudini dal cappio al collo e che solo uno, invece, quel cappio lo avrebbe stretto più forte.
" Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il calcagno"
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Passò qualche anno.
Giada era andata avanti, soprattutto dopo aver scoperto, a posteriori, che, quella di usare le persone e poi gettarle via come stracci, era stata da sempre una vecchia abitudine di Esmeralda e che, successivamente alla loro rottura, la ex-amica, all'interno della stessa chiesa, aveva iniziato a frequentare persone opportuniste come lei. Dopotutto chi si somiglia si piglia!
Giada, invece, era andata avanti. Nuove amicizie, nuovi interessi e, dopo qualche tempo, anche una nuova chiesa. Si sentiva libera, realizzata e serena. Il sabato, per lei, era rimasto un giorno speciale; anche quello in cui, per caso, rivide Esmeralda. Aveva l'aria spenta e trascurata. I folti ricci neri si erano ingrigiti e avevano perso luminosità. Gli occhi un tempo sorridenti erano diventati inespressivi, tristi. Giada fu dispiaciuta nel vederla ridotta in questo stato; provò pietà per quella donna dallo sguardo perso, che, nonostante l'avesse ferita, probabilmente aveva ancora bisogno del suo aiuto. La cercò di nuovo con lo sguardo per poterla avvicinare, ma Esmeralda si era già confusa fra la folla e lei la lasciò definitivamente andare.
" Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il calcagno" Paola M.
Dio ci allontana sempre dalle persone false.... Anche se fa male... Lo fa sempre per il nostro bene ❤️
Che delusioni certe "amicizie"
Sí, e dire che questa è una storia vera. Una vera delusione ! ☺️
Che tristezza i falsi amici!