Un giorno qualcuno mi adotterà
- Paola Maffia
- 1 nov 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 13 gen
"A chi è solo il Signore da una famiglia"
"Un giorno qualcuno mi adotterà", si diceva la piccola Celeste, nel tentativo di colmare quella profonda ferita al cuore, a cui non sapeva dare né nome né spiegazione .
"Un giorno qualcuno mi adotterà", si ripeteva la piccolina durante le violenze alle quali la giovane donna che l'aveva messa al mondo, la sottoponeva regolarmente, per la sola colpa di essere nata e di averle sottratto gli anni più belli.
"Un giorno qualcuno mi adotterà", canticchiava , per non sentire né il dolore delle percosse ricevute, né la stretta interiore, causata dalle parole di disprezzo che le venivano quotidianamente rivolte .
"Un giorno qualcuno mi adotterà", si diceva con un fil di voce, mentre le mani della donna, che avrebbe dovuto proteggerla, le stringevano il collo con violenza, quasi a volerla soffocare.
"Un giorno qualcuno mi adotterà", si ripeteva con le manine aggrappate alle inferriate della finestra di casa, cercando di non ricordare le parole taglienti che si era sentita vomitare addosso per troppo tempo: " Non vali niente"; "Sei una fallita"; "Come ti ho fatta ti uccido"
* * *
"E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore".
Una madre non ti abbandona, una madre non ti schiaccia, una madre non ti offende, una madre non ti percuote con violenza, ma la sua lo aveva fatto.
"Favo di miele sono le parole gentili, dolcezza per l'anima e refrigerio per il corpo".
Celeste avrebbe dovuto crescere serena, protetta dalla donna che l'aveva messa al mondo, coccolata da parole dolci e refrigeranti, ma l'unica dolcezza che pareva appagarla, era quella garantita dal cibo, sul quale si gettava compulsivamente per dimenticare, l'unico a darle conforto, l' amico-nemico, al quale non sapeva rinunciare.
Un giorno qualcuno mi adotterà"
* * *
Celeste divenne donna, ma mai madre, forse perché non era mai stata nemmeno figlia. Le pagine del libro della sua vita erano scorse così velocemente da farle persino dubitare di aver mai vissuto. Dopo aver abbandonato la casa natia, la sua esistenza era stata a tratti semplice e spensierata, a tratti difficile e tormentata.
I ricordi del passato tornavano ad affliggerla ciclicamente, lasciandola senza forze e senza fiato; però, qualcosa era cambiato.
Le sue speranze di bambina si erano realizzate e lei era stata adottata. L'adozione era avvenuta in maniera più totalizzante di quanto non avesse mai osato immaginare; era stata scelta, scelta da Qualcuno che le aveva fatto una promessa molti secoli prima della sua nascita: "
Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te".
Celeste era stata riscattata, grazie al sacrificio di Qualcuno che, secoli prima, aveva dato la Sua vita per amor suo, affinché lei non perisse ma avesse vita eterna, vita in abbondanza.
* * *
Non aveva più paura Celeste, ora era figlia e avrebbe dovuto imparare a comportarsi come tale. I fantasmi del passato tornavano, così come la sua dipendenza , l'ira e il rancore, che la invadevano ciclicamente. Lei, però, era diventata figlia e avrebbe imparato , passo dopo passo, a comportarsi come tale.
* * *
Perché lo hai permesso?" chiedeva al Padre nei momenti più bui. "Dov'eri quando venivo vessata e oppressa? "
La risposta era sempre la stessa: "Ero nello stesso luogo in cui mi trovavo quando torturavano e crocifiggevano il mio unico Figlio, che è morto per te, affinché tu, ora, possa stare con me per sempre; adesso nessuno, proprio nessuno, potrà più rapirti dalla mia mano, nemmeno chi ti ha fatto del male".
Quella spiegazione le bastava; sebbene ancora ferita, non era più ridotta allo stremo e le sue parole di bambina diventavano un ricordo sempre più lontano ...
..."Un giorno qualcuno mi adotterà".
Paola Maffia
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